Inizio | News | ROTAZIONE | Info |
|
<<< Precedente - Successivo >>> Parallelismo tra traslazione e rotazione Tutte le grandezze e le formule coinvolte nello studio della rotazione dei corpi corrispondono a determinate grandezze e formule nello studio classico (movimento traslazionale).
Confrontiamo ora le principali leggi e teoremi.
In particolare il teorema dell'energia cinetica è valido in entrabe le forme:
Dove con WA → B si intende il lavoro per portare un corpo da una situazione A una situazione B. ^ Moto roto-traslatorio Come è facile osservare da quello che è stato detto, le grandezze e le formule utilizzate per descrivere il moto rotatorio di un corpo si integrano alla perfezione con quelle già note per descrivere il moto classico di un corpo, quello traslazionale. Nel caso di un punto materiale, esso non ha un moto rotazionale intorno a se stesso, può avere un moto rotazionale intorno ad un centro esterno; ma in tal caso questo moto può esser visto come un moto circolare, quindi traslatorio. Dunque per quanto riguarda il punto materiale non si hanno grandi sorprese. Nel caso invece di un corpo rigido, questi può muoversi in due modi diversi: sia traslando, sia ruotando su se stesso, e questi due moti sono indipendenti, possono verificarsi contemporaneamente: si parla quindi di Per lo studio del moto roto-traslatorio è utile separare i due moti e studiarli in modo distinto; ricordiamo che un corpo, libero di ruotare non soggetto a vincoli, ruota intorno al suo centro di massa. Per cui avremo:
Il moto complessivo viene fuori dalla sovrapposizione dei due moti, e questo si ottiene sommando vettorialmente le grandezze sudiate dai due punti di vista. v(P) = vT(P) + vCM Analogo ragionamento si fa per le altre grandezze vettoriali, come la posizione, lo spostamento o l'accelerazione. Anche il lavoro e l'energia cinetica possieduta da un corpo in moto roto-traslatorio si ottiengono studiando separatamente i due moti; nello specifico:
Dal momento che lavoro ed energia sono grandezze scalari, il valore risultante si ottiene con una normale somma aritmetica: K = KTrasl + KRot = ½ m v² + ½ ℐ ω² Da cui possiamo generalizzare:
^ Il Rotolamento Il fenomeno del rotolamento si ha quando un corpo (generalmente di forma circolare) non riesce a vincere l'attrito statico con la superficie e, per poter avanzare, invece di traslare inizia a ruotare: fintantoch´ l'attrito statico non viene superato, la rotazione provoca un avanzamento. Osserviamo che, dal momento che c'è attrito statico, in ogni istante il punto di contatto tra il corpo e la superficie è fermo; ovviamente questa è una situazione istantanea, non costante: il punto di contatto è fermo rispetto alla superficie, mentre tutti gli altri si muovono; l'istante successivo cambia il punto di contatto, per cui un altro punto rimane fermo, e tutti gli altri si muovono. Il moto di un corpo che rotola può esser visto come una traslazione combinata con una rotazione: il corpo trasla lungo la superficie e contemporaneamente ruota su se stesso. Mettendoci nel punto di vista del corpo, รจè come se la superficie scorresse e provocasse la rotazione del corpo intorno al suo centro, di conseguenza il centro resta fermo e la velocità tangenziale di rotazione corrisponde alla velocità con cui la superficie scorre. Tornando nel punto di vista esterno quindi, il centro di rotazione avanza con moto rettilineo, la cui velocità è in modulo uguale alla velocità tangenziale di rotazione. Possiamo dire che:
Essendo vCM è il vettore velocità del centro di massa, vT è il vettore velocità tangenziale rispetto al centro di massa. v = vCM + vT Ovviamente essendo una somma vettoriale, il risultato dipende dall'angolo tra i due vettori; in particolare:
Abbiamo visto che un corpo possiede un'energia cinetica ogni volta che si muove e che questa energia si può manifestare in due forme, a seconda che un corpo trasli oppure rotoli: K = ½ m v² + ½ ℐ ω² Nel rotolamento avviene che |vC| = |vT|, dove possiamo scrivere vC = vT = ω R, essendo ω la velocità angolare e R il raggio. Di conseguenza l'enegia cinetica vale: K = ½ m vC² + ½ ℐ ω² = = ½ m ω² R² + ½ ℐ ω² = ½ ω² (m R² + ℐ) Concludendo:
^ <<< Precedente - Successivo >>> |
Condizioni di utilizzo | Contatti | Created by Stefano Caroselli | Mappa |