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<<< Precedente - Successivo >>> Le macchine termiche Una In particolare una macchina termica può esser schematizzata come un dispositivo inserito tra due sorgenti a temperature differenti e costanti, che dallo scambio di calore tra esse genera lavoro. Come rappresentato in figura 2, abbiamo due sorgenti, quella calda in alto, a temperatura T2 e quella fredda in basso, a temperatura T1. Il calore ceduto dalla sorgete calda alla sorgente fredda passa attraverso la macchina, che ne sfrutta una parte per produrre lavoro; dettaglio:
In sintesi quindi:
Dal punto di vista della macchina, il calore Q2 è positivo (in quanto assorbito), mentre il calore Q1 è negativo (in quanto ceduto). Il calore in eccesso rimasto nella macchina viene convertito in lavoro:
Il modulo serve per considerare il valore assoluto di Q1, a prescindere dal segno, e quindi far sì che di fatto il Lavoro si ottenga sempre da una sottrazione; inoltre, dal momento che Q2 è maggiore di |Q1|, il lavoro prodotto è positivo. Una importante grandezza fisica che descrive l'efficacia di una macchina termica è il
Il rendimento è un numero puro, non ha dimensioni, né unità di misura; assume sempre valori compresi tra 0 e 1; quanto maggiore è il rendimento, tanto migliore è l'efficacia di una macchina termica, poiché tanto maggiore sarà il lavoro compiuto dalla macchina. Il rendimento si può calcolare anche nel modo equivalente:
^ La macchina di Carnot Una Il ciclo di una macchina di Carnot, chiamato
L'area gialla colorata all'interno del ciclo rappresenta il lavoro totale compiuto durante l'intero ciclo. Studiamo il lavoro compiuto e il calore scambiato durante un ciclo di Carnot:
Il lavoro totale prodotto in un ciclo si ottiene sommando algebricamente i lavori durante le quattro trasformazioni. Possiamo osservare che esso dipende solo dalle due trasformazioni isoterme, in quanto le adiabatiche compiono due lavori opposti, che si annullano; inoltre, poiché vale la proporzione: 𝒱B ⁄ 𝒱A = 𝒱C ⁄ 𝒱D allora il lavoro totale di un ciclo di Carnot può esser scritto:
Il calore assorbito dalla macchina (Q2) corrisponde al calore prodotto nella trasformazione AB; mentre il calore ceduto (Q1) corrisponde al quello della trasformazione CD; di conseguenza, facendo calcoli analoghi, si ottiene:
Da questi risultati si giunge all'osservazione che il rendimento ηR di una macchina reversibile, ed in particolare di una macchina di Carnot, si può calcolare anche con la seguente formula:
Il rendimento sarà massimo (uguale a 1) solamente nel caso non realizzabile in cui T1 = 0K, ossia che la sorgente fredda sia allo zero assoluto. Infine, un importantissimo risultato è il seguente:
Quindi il rendimento η di una qualunque macchina è minore o uguale al rendimento ηR di una macchina reversibile che lavori tra le stesse due temperature. ^ |
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