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Ad esempio sono polinomi: ax² + 5b + 1; 3a − b; 2a³bc²; 10 − x + y; 5b − 2 Ogni monomio presente nel polinomio si chiama Due polinomi P₁ e P₂ sono (3a − 5b² + 10c³) e (5b² − 3a − 10c³) Ovviamente l'ordine con cui compaioni i termini nei due polinomi è irrilevante, quello che conta è ad ogni termine del primo polinomio corrisponda il termine opposto nel secondo, come abbiamo osservato in questo esempio. Infine il Come possiamo rappresentarci un polinomio? Come un insieme formato da diversi gruppi, ogni gruppo contiene una determinata quantità di oggetti uguali. Un polinomio è Ogni termine del polinomio, essendo un monomio, possiede un proprio grado; possiamo definire il grado di un polinomio:
Riprendendo quello che abbiamo detto per i monomi, possiamo estenderlo anche ai polinomi: ogni numero diverso da zero è considerato un polinomio di grado zero, mentre il numero zero è il polinomio nullo e non ha grado.
Nel caso siano presenti più lettere, un polinomio può esser completo rispetto ad una lettera ma non rispetto ad un'altra; analogamente può esser ordinato rispetto ad una lettera ma non rispetto ad un'altra.
^ Addizione e sottrazione Cosa succede se vogliamo addizionare o sottrarre tra loro due polinomi? I polinomi stessi sono composti da addizioni e sottrazioni tra diversi termini, per cui queste due operazioni non presentano particolari difficoltà. La somma tra due polinomi si può ottenere molto semplicemente unendo i due polinomi iniziali, scrivendoli uno di seguito all'altro, e riducendo eventuali termini simili.
Se compaiono termini simili, si riducono per mettere il nuovo polinomio in foma normale. In particolare: se due polinomi sono opposti, la loro somma è il polinomio nullo, in quanto possiamo ridurre tutti i termini opposti Anche calcolare la differenza tra due polinomi è molto semplice.
Quindi per effettuare la sottrazione tra due polinomi, per prima cosa occorre calcolare l'opposto del secondo polinomio, cambiando di segno tutti i suoi termini, poi effettuare la somma algebrica tra quest'ultimo polinomio e il primo.
In questi esempi ci siamo aiutati per l'individuazione di termini simili, con sottolineature di diverso colore. Osservazioni. Il grado del polinomio ottenuto con addizioni o sottrazioni di polinomi è uguale o minore del grado più alto tra quelli iniziali. ^ Moltiplicazione tra polinomi La moltiplicazione tra un polinomio e un numero è molto semplice; anche quella tra un polinomio e un monomio. Consideriamo il seguente esempio:
Questa regola è la proprietà distributiva, e ci permette di moltiplicare (o dividere) un insieme di diverse quantità (quindi un polinomio) per un numero. Abbiamo visto come sia abbastanza semplice moltiplicare un polinomio per un numero (esempio del pacco natalizio): ogni quantità del polinomio, quindi ogni monomio, viene moltiplicato per quel numero. Riprendiamo l'esempio della distribuzione delle ore in una classe, descritto prima (esempio 1). Quante sono in un mese (o meglio, 4 settimane) queste ore? Basta moltiplicare per 4 tutti i monomi, come si vede in figura 2. Come conseguenza si ha che ogni colonna (ogni monomio) viene moltiplicata 4 volte e perciò: P × 4 = = (5it + 5m + 3in + 3l + 2s + 2g + 2d + 2ef + r) × 4 = = 20it + 20m + 12in + 12l + 8s + 8g + 8d + 8ef + 4r. In quattro settimane dunque quella classe ha 20 ore di italiano, 20 di matematica, 12 di inglese e di latino, 8 di storia, geografia e disegno, 4 di religione. Analogamente si può fare la moltiplicazione tra un polinomio e un monomio: è sufficiente moltiplicare ogni quantità del polinomio per quel monomio. (a + b) • c = ac + bc dove il simbolo • indica l'operazione di moltiplicazione; analogamente ac viene da a•c, e bc viene da b•c (infatti in algebra l'operazione di moltiplicazione può anche non esser scritta, ma rimane sottointesa). Passiamo quindi a studiare il prodotto in generale tra più polinomi. La procedura è leggermente più complessa, ma non è difficile da capire. (a + b) • (x + y + z) = = (a + b) • x + (a + b) • y + (a + b) • z = = ax + bx + ay + by + az + bz Bisogna quindi combinare tutti i monomi del primo polinomio con tutti i monomi del secondo per mezzo di moltiplicazioni, come mostrato in figura 3. I termini del risultato, i diversi monomi, sono rappresentati nello schema a destra dai blocchi di diverso colore presenti nel rettangolo: il blocco rosso chiaro è ax, quello blu chiaro è bx, e così via; si può osservare come questa regola non dipenda dal valore che possono assumere le lettere: al posto di a e b possiamo mettere un qualunque numero, e la griglia si allungherà o restringerà di conseguenza. Purtroppo si capisce anche che l'operazione di moltiplicazione tra polinomi complica molto la scrittura, poiché i termini del risultato possono essere davvero molti: supponiamo di moltiplicare tra loro due quadrinomi (polinomi con 4 monomi), otteniamo un risultato di 16 monomi!
Anche in quest'ultimo esempio abbiamo usato il simbolo · l'operazione di moltiplicazione, ma nei passaggi successivi non l'abbiamo ripetuto, rimanendo sottointeso. ^ |
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