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CONTENUTO DELLA PAGINA
Gli errori
Tipi di errori
Gli errori
Cosa si intende per errore? un errore in fisica non vuol dire necessariamente che qualcuno ha compiuto uno sbaglio, o che abbiamo lavorato in modo scorretto.
Un errore di misura è un indice di quanto le misurazioni effettuate siano vicine al valore reale.
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Gli errori di misura possono dipendere dal tipo di strumento, dalla sua qualità, dall'attenzione con cui si effettua la misurazione, dalla professionalità del misuratore e da molti altri fattori…
È importante sottolineare che in fisica non esiste una misura esatta al 100%, l’incertezza è sempre presente!. Di conseguenza è normale che compaiano errori di misura.
Possiamo suddividere gli errori in due categorie:
- gli
errori casuali , quelli imprevedibili e involontari: non possiamo farci nulla, dipendono da quanto siamo fortunati o sfortunati… di essi ce ne accorgiamo solo dopo aver fatto molte misurazioni;
- gli
errori sistematici , quelli prevedibili, che possiamo mettere in conto prima di fare la misurazione e quindi possiamo provare a limitarli: dipendono da quale strumento scegliamo e da in quali condizioni ci troviamo.
Per studiare gli errori, per prima cosa occorre aver svolto una serie di misurazioni della stessa grandezza, in modo tale da accorgerci a colpo d'occhio il livello di precisione delle misurazione effettuate; per avere un'indicazione accurata, occorre svolgere tante misurazioni, ripetute nel tempo.
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Tipi di errori
Consideriamo una misurazione, effettuata con n tentativi, in cui i risultati sono indicati con x₁, x₂, x₃, …, fino a xₙ.
Individuiamo tra le misurazioni ottenute quella con il valore più grande (che indichiamo con xmax) e quello più piccolo (che indichiamo con xmin).
L'errore massimo em (o semi-dispersione massima ), si ottiene dalla metà della differenza tra il valore più grande misurato e quello più piccolo:
Possiamo calcolare altri tipi di errori. Per prima cosa calcoliamo il valore medio di una serie di misure, che si indica con x̅ e si ottiene facendo la media aritmetica di tutte le misurazioni effettuate:
Quindi possiamo definire:
L'errore relativo er, che è il rapporto tra l'errore assoluto e il valore medio:
L'errore percentuale , che corrisponde all'errore relativo moltiplicata per 100:
Osserviamo che l'errore massimo ha la stessa unità di misura dei valori misurati, mentre l'errore relativo e quello percentuale non hanno alcuna unità di misura.
Esempio 3. Abbiamo misurato la durata in secondi di un esperimento; dalle 10 misurazioni effettuate, abbiamo ottenuto i seguenti valori:
12s 13s 10s 15s 16s 12s 12s 14s 13s 15s.
Vogliamo studiare la precisione di queste misurazioni.
Soluzione: iniziamo individuando i valori più grande e più piccolo:
xmax = 16s; xmin = 10s
Quindi l'errore massimo è:
em = (xmax − xmin) ∶ 2
= (16s − 10s) ∶ 2 = 3s
Per determinare gli altri errori, dobbiamo calcolare il valor medio:
x̅ = (x₁ + x₂ + x₃ + … + x₁₀) ∶ 10 =
= (12s + 13s + 10s + 15s + 16s + 12s + 12s + 14s + 13s + 15s) ∶ 10 =
= 132s ∶ 10 = 13,2s
Quindi l'errore relativo è
er = em ∶ x̅ =
3s ∶ 13,2s ≈ 0,227
Infine l'errore percentuale è
ep = (er · 100) % =
(0,227·100)% = 22,7%
Conclusione: le misurazioni evidenziano un errore assoluto di 3s, un errore relativo di 0,227, che corrisponde ad un errore percentuale di 22,7%.
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