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CONTENUTO DELLA PAGINA
Le forme algebriche
Le altre forme
Limiti notevoli
Una forma indeterminata , o forma di indecisione è una situazione generica in cui il calcolo dei limiti può portare a più soluzioni; di conseguenza in presenza di forme indeterminate non possiamo fornire un risultato automatico, come invece abbiamo visto che si può fare nei casi precedenti (vedi le operazioni); qui dobbiamo studiare la situazione caso per caso, per capire come aggirare l'indeterminazione.
Risolvere una forma indeterminata è come sbrogliare una matassa: bisogna ripartire dall'espressione iniziale e riscriverla in un modo diverso (a volte più semplice, altre volte più complesso) e provare a vedere in questo nuovo modo è scomparsa l'indeterminazione.
Come regola generale quindi, per risolvere una forma indeterminata occorre:
- ripartire dall'espressione iniziale, quella che avevamo prima di effettuare la sostituzione, e provare ad applicare passaggi algebrici di vario tipo;
- dopo aver modificato l'espressione, cercare termini che si possano semplificare (ovviamente senza tornare all'espressione iniziale);
- dopo aver semplificato, provare a ricalcolare il limite utilizzando la nuova espressione.
In alcuni casi sono necessari diversi passaggi, partendo da forme molto complesse e andandole a risolverle, oppure rigirandole in altre forme più semplici da gestire.
Vedremo ora le principali forme indeterminate, e le strategie migliori per risolverle.
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Le forme algebriche
Forme: +∞ − ∞ e −∞ + ∞
Risoluzione:
- Nel caso in cui l'espressione iniziale sia un normale polinomio (caso più comune) è sufficiente effettuare un raccoglimento totale, mettendo a fattor comune la x di grado maggiore, anche se non è un vero fattore in comune.
- Se sono presenti espressioni irrazionali, occorre invece provare a razzionalizzarla, ossia moltiplicare e dividere per un'espressione opportuna, spostando le radici in un eventuale denominatore.
- Se compaiono anche funzioni trascendenti (sen, cos, log…), possiamo provare ad uscirne applicando alcune proprietà di tali funzioni.
- Come ultimo metodo (più avanzato) possiamo aiutarci con il confronto tra infiniti, o con le regole dei limiti notevoli.
Forme: ∞ · 0 e 0 · ∞
Risoluzione:
- Nel caso in cui abbiamo moltiplicazioni tra espressioni fratte, possiamo applicare le operazioni tra frazioni, cercando eventuali fattori da semplificare.
- Se sono presenti espressioni irrazionali, può esser utile razzionalizzare, come visto prima, ma in questo caso non sempre è utile.
- Altrimenti è possibile trasformare la moltiplicazione in una divisione, usando le regole delle frazioni, per scrivere la nostra espressione come una frazione (eventualmente a puù livelli) e a questo punto, pur non avendo risolto la forma, l'abbiamo rigirata in un altro tipo, più gestibile: ∞ ∶ ∞ oppure 0 ∶ 0.
Forma: ∞ ∶ ∞
Risoluzione:
- Questa è di fatto la forma indeterminata più frequente negli esercizi, suprattutto nello studio di funzioni algebriche fratte; in questo caso occorre raccogliere a fattor comune i termini di grado maggiore del numeratore, e poi del denominatore, quindi semplificare tra loro i due fattori raccolti.
- Se compaiono funzioni trascendenti, possiamo aggirare il problema con il confronto tra infiniti.
- Come ultimo metodo, possiamo coinvolgere le derivate e applicare il teorema di de L'Hospital.
Forma: 0 ∶ 0
Risoluzione:
- Se l'espressione è una frazione algebrica (o se la si può rendere tale), è necessario scomporre in fattori numeratore e denominatore, con le classiche regole di scomposizione in fattori dei polinomi; infatti, per il teorema di Ruffini, il numeratore e il denominatore hanno sicuramente dei fattori in comune da semplificiare.
- Se compaiono funzioni trascendenti, possiamo anche qui aiutarci con il confronto tra infinitesimi o con le regole dei limiti notevoli.
- Come ultimo metodo, anche qui possiamo coinvolgere le derivate e applicare il teorema di de L'Hospital.
Esempio 10. Calcoliamo il limite seguente:
𝓁𝒾𝓂
x → +∞ |
( 3x² + 5x − 2x³ + 12 )
|
Svolgimento. Per prima cosa andiamo a sostituire a tutte le x il valore +∞ e, quando possibile, svolgiamo i calcoli secondo le regole viste in precedenza:
3(+∞)² + 5(+∞) − 2(+∞)³ + 12 =
= 3(+∞) + 5(+∞) − 2(+∞) + 12 =
= +∞ + ∞ − ∞ + 12 =
= +∞ − ∞ + 12 =
= +∞ − ∞ F. I.
Quest'ultima operazione non può esser svolta, essendo una forma indeterminata del tipo + ∞ − ∞. Allora, seguendo le indicazioni, riprendiamo l'espressione iniziale e raccogliamo x³, che è il termine di grado più alto; ovviamente, non esserndo un fattore in comune, molti termini diventeranno frazioni.
x³( 3/x + 5/x² − 2 + 12/x³ )
A questo punto proviamo a calcolare il limite della funzione scritta in questo modo, accorgendoci che i termini a frazione sono operazioni del tipo numero ∶ infinito, e quindi il loro risultato è zero.
𝓁𝒾𝓂
x → +∞ |
[ x³ ( 3/x + 5/x² − 2 + 12/x³ ) ] =
|
= (+∞)³ [ 3/(+∞) + 5/(+∞)² − 2 + 12/(+∞)³ ] =
= (+∞) [ 0 + 0 − 2 + 0 ] =
= (+∞) ( −2 ) =
= −∞
Conclusione: il risultato di questo limite è −∞.
|
Esempio 11. Calcoliamo il limite seguente:
𝓁𝒾𝓂
x → 3 |
x² − 2x − 32x² − 6x
|
Svolgimento. Iniziamo sostituendo a tutte le x il valore 3 e svolgiamo i calcoli:
|
(3)² − 2(3) − 32(3)² − 6(3) |
= |
= |
9 − 6 − 318 − 18 |
= |
00 |
F. I. |
Quest'ultima operazione non può esser svolta, essendo una forma indeterminata. Allora riprendiamo l'espressione iniziale e, seguendo le indicazioni, cerchiamo di scomporre in fattori; questa volta, poiché i due polinomi si sono annullati, il teorema di Ruffini ci garantisce che possono esser scomposti in modo normale.
Analizzando separatamente numeratore e denominatore, notiamo che:
- il numeratore è un trinomio speciale;
- il denominatore può esser scomposto mediante raccoglimento totale.
Osserviamo che, proprio per il teorema di Ruffini, dal momento che entrambi i polinomi si annullano per x = 3, allora entrambi hanno come fattore il binomio (x − 3), che possiamo semplificare.
A questo punto proviamo a calcolare il limite della funzione semplificata.
𝓁𝒾𝓂
x → 3 |
x + 12x
|
=
|
Conclusione: il risultato di questo limite è ⅔.
|
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Le altre forme
Forma: (+∞) 0 e (0) 0
Risoluzione:
- Per aggirare queste indeterminazioni è necessario usare le proprietà tra esponenziali e logaritmi, in particolare l'identità:
a = e ln(a)
essendo e la costante di Nepero e ln(a) il logaritmo naturale di a; tale identità vale per ogni numero a reale positivo.
Nel nostro caso, abbiamo una potenza a b e questa identità si generalizza così
a b = e b · ln(a)
dove l'esponente b → 0, mentre la base a → +∞ (oppure a → 0); osserviamo che:
se a → +∞ allora anche ln(a) → +∞,
se a → 0 allora ln(a) → −∞,
quindi, anche se non si risolvesse del tutto l'indeterminazione, comunque in entrambi i casi si può gestirla come una forma 0 · ∞, presente all'esponente.
Forma: (1) ∞
Risoluzione:
- Per risolvere questa forma indeterminata, in qualunque espressione compaia, è fondamentale riuscire a scriverla in questo modo:
(1 + A) B
essendo A e B espressioni variabili, dove A → 0, mentre B → +∞.
Allora, per mezzo dei limiti notevoli possiamo trasformare l'espressione nel seguente modo:
(1 + A) B ↠ e B / A
che ci permettono di risolverla completamente, o alla peggio di gestirla come una forma indeterminata algebrica, presente all'esponente.
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Limiti notevoli
I limiti notevoli sono particolari esempi di forme indeterminate trascendeti, che non si possono risolvere in modo tradizionale, ma che si riescono ad aggirare confrontando i limiti con limiti più semplici, grazie a particolari proprietà matematiche.
Di seguito elenchiamo i principali limiti notevoli, mostrando sia il caso fondamentale, sia l'applicazione pratica, utile a livello generale, che permette di trasformare le espressioni trascendenti in espressioni algebriche.
Importante: Il risultato di tali limiti notevoli vale solo se ci troviamo nella forma indeterminata 0 ∶ 0; in caso non compaia l'indeterminazione, o ne compaia una diversa, non possiamo utilizzare questi risultati!.
Funzioni goniometriche (¹)
Caso base
| Applicazione
|
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
sen(x)x |
= 1 |
|
Se A → 0
sen(A) ≈ A |
𝓁𝒾𝓂 x → π/2 |
1 − cos(x)x² |
= |
12 |
|
Se A → π/2,
cos(A) ≈ 1 − A²/2 |
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
tan(x)x |
= 1 |
|
Se A → 0
tan(A) ≈ A |
(¹) la lettera A indica una qualunque espressione letterale.
Limite di Nepero
Un caso particolare è il limite di Nepero: esso scoprì che una determinata espressione, avente come forma indeterminata 1 ∞, converge ad un valore numerico finito: tale valore è un numero irrazionale e trascendente, che appunto venne chiamato costante di Nepero, e si indica con la lettera e (per approfondire, vedi costante di Nepero).
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
(x + 1/x)x
| = e
|
Applicando di tale limite, possiamo risolvere tutte le forme indeterminate della forma a b, dove a → 1 e b → ∞, come abbiamo visto sopra.
Inoltre il limite di Nepero ci permette anche di individuare altri limiti notevoli:
Funzioni esponenziali e logaritmiche (²)
Caso base
| Applicazione
|
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
bx − 1x |
= ln(b) |
|
Se A → 0
b A ≈ 1 + A ln(b) |
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
logb (x + 1)x |
= logb(e) |
|
Se A → 0
logb(A + 1) ≈ A logb(e) |
(²) la lettera b indica una base costante, mentre A indica una qualunque espressione letterale.
Ricordiamo che il logaritmo naturale (ln) ha proprio come base la costante di Nepero; quindi se nei limiti la base b coincide proprio con e, allora ln(e) = 1, e questo semplifica molto questi due risultati:
Caso base
| Applicazione
|
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
ex − 1x |
= 1 |
|
Se A → 0
e A ≈ 1 + A |
𝓁𝒾𝓂 x → 0 |
ln (x + 1)x |
= 1 |
|
Se A → 0
ln (A + 1) ≈ A |
Esempio 12. Calcoliamo il limite seguente:
𝓁𝒾𝓂
x → 0 |
sin (x²)ln (x + 1)
|
Svolgimento. Iniziamo sostituendo a tutte le x il valore 0 e svolgiamo i calcoli:
Siamo arriata alla forma indeterminata 0 ∶ 0. Dal momento che sono coinvolte funzioni trascendenti, possiamo riscrivere questa espressione facendo sí che compaiano i limiti notevoli; nel nostro caso conviene iniziare dividendo per x numeratore e denominatore (proprietà invariantiva della divisione):
sin (x²) / xln (x + 1) / x
|
Nel denominatore è comparso il limite notevole; al numeratore no, in quanto l'argomento del seno è diverso dal suo denominatore; allora conviene moltiplicare e dividere ulteriormente per x (questa volta non toccando il logaritmo):
sin (x²) · x / x²ln (x + 1) / x
|
Che può esser riscritta portando fuori la x:
sin (x²) / x²ln (x + 1) / x
| · x
|
È importante notare che in tutti questi passaggi non abbiamo modificato il risultato dell'espressione iniziale, l'abbiamo solo scritta in modo diverso.
Osserviamo che compaiono due limiti notevoli:
𝓁𝒾𝓂
x → 0 |
sin (x²)x²
|
𝓁𝒾𝓂
x → 0 |
ln (x + 1)x
|
Entrambi questi limiti tendono ad 1. Possiamo adesso studiare il limite totale.
𝓁𝒾𝓂
x → 0 |
sin (x²) / x²ln (x + 1) / x
| · x
|
Conclusione: il risultato di questo limite è 0.
|
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