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Nel piano cartesiano studiamo parabole aventi la direttrice parallela agli assi, quindi di equazione x = j oppure y = k Primo caso: direttrice y = k (parallela all'asse x). La parabola si rappresenta per mezzo di un'equazione del tipo:
con a, b, c coefficienti reali. Secondo caso: direttrice x = j (parallela all'asse y). La parabola si rappresenta con un'equazione del tipo:
In queste pagine, per semplicità, vengono trattate solo parabole del primo tipo. y0 = ax0² + bx0 + c La parabola possiede un ^ Casi particolari
In particolare se b = c = 0 e a = 1 otteniamo l'equazione più semplice possibile di una parabola: l'equazione diventa y = x², una parabola passante per l'origine e simmetrica rispetto all'asse y; il grafico di questa parabola (vedi figura 1) è utilizzato per rappresentare una proporzionalità quadratica tra due grandezze (limitando il grafico al primo quadrante), ad esempio il lato e l'area di un quadrato. ^ Equazione generale Fissiamo un punto F(α, β) e una retta d: y = k, con k ≠ β; vogliamo ricavare l'equazione di una parabola avente il punto F come fuoco e la retta d come direttrice, imponendo la condizione del luogo. Sia P(x, y) un punto qualunque del piano; vogliamo che la distanza di P da F sia uguale alla distanza di P da d (vedi figura 2). La distanza di P da F è la lunghezza del segmento PF, e vale: PF = √(x − α)² + (y − β)² e la distanza di P da d è la lunghezza del segmento PH, dove H è la proiezione di P su d, e vale: PH = | y − k | uguagliando le due espressioni si ottiene: | y − k | = √(x − α)² + (y − β)² eleviamo al quadrato: y² − 2ky + k² = x² − 2αx + α² + y² − 2βy + β²; e svolgendo i calcoli, isolando la y: 2βy − 2ky = x² − 2αx + α² + β² − k² ; (2β − 2k)y = x² + (− 2α)x + (α² + β² − k²) ; essendo k ≠ β possiamo dividere ambo i membri per (2β − 2k), e porre:
ottenendo l'equazione generale:
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