Consiederiamo una generica ellisse ℰ di equazione canonica. Applicando una traslazione di vettore v = (α, β) ai punti del piano cartesiano, i punti appartenenti all'ellisse soddisfano una nuova equazione:
ℰ :
(x − α)²
a²
+
(y − β)²
b²
= 1
Tale equazione corrisponde all'equazione canonica di un'ellisse traslata, avente centro nel punto (α, β).
Moltiplicando tutto per a² b² e sviluppando i quadrati di binomio, otteniamo l'equazione.
Questa equazione corrisponde ad un'equazione generica di una conica del tipo:
Ax² + By² + Cxy + Dx + Ey + F = 0
Avendo sostituito:
A = b²
B = a²
C = 0
D = −2 αb²
E = −2 βa²
F = α²b² + β²a² − a²b²
Quindi ad una ellisse traslata corrisponde una particolare equazione di II grado in x e y.
Al contrario, da un'equazione generica di una conica è possibile indivuduare un un'ellisse traslata con gli assi paralleli agli assi cartesiani, soltanto se non è presente il termine misto in xy e se i termini di II grado sono concordi (altrimenti otterremmo una iperbole) e diversi da zero (altrimenti otterremmo una parabola o una retta) (se A e B sono entrambi negativi, cambiamo i segni a tutti i termini dell'equazione, in modo che A e B diventino positivi). Quindi l'equazione della conica diventa:
Ax² + By² + Dx + Ey + F = 0
con A, B > 0; osserviamo che se A = B, otteniamo la classica equazione di una circonferenza.
Verifichiamo la condizione AE² + BD² ≥ 4ABF, al fine di evitare ellissi non rappresentabili graficamente.
Quindi per determinare il centro (α; β) di tale ellisse e la lunghezza a e b dei semiassi, applichiamo le formule: